Mai senza una luce

Chi ha disciolto
il tuo cobalto, mare?
Cosa decide il brivido
sul tuo dorso d’onde
e vuole che penetri, eterno
il pube scuro della scogliera?
Ditemi, anemoni, chi vi ha vergato
che vi ha posato, uno per uno
sul salmastro delle stoppie
aprendovi gli occhi ai voli migranti!
Lo sapete che a me, invece
ha tornito mani per uccidervi?
Non so, cielo, tu come sopporti
la ferita immedicata del sole
come tolleri le scorribande di nubi
il ricordo dei tagli del vento.
Né perché partorisci muto vetri di stelle
e mai ci lasci senza una luce.

Paola Puzzo Sagrado

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