E’ il Tiramisù day! Non ci saranno eventi o degustazioni ma l’invito è quello di prepararlo in casa!

Non ci sarà nessuna gara pubblica o degustazione ma il 21 marzo è la giornata dedicata a uno dei dolci italiani più amati nel mondo: il Tiramisù. In questo surreale sabato 21 marzo 2020, l’invito è quello di preparare a casa il dolce e di usare gli hashtag #tiramisuday e #iorestoacasacondolcezza. L’invito arriva proprio dall’Accademia del Tiramisù per celebrare lo stesso il dolce italiano più famoso del mondo.
Un modo, dicono dall’associazione, “per aumentare il nostro buonumore e ricordare che Tiramisù è la prima parola della cucina italiana più conosciuta all’estero, nonché una delle ricette più cliccate su Google”.

Il dolce, realizzato con savoiardi, caffè, mascarpone, uova, zucchero e cacao è talmente amato che in Italia circa il 70% del consumo di mascarpone è legato alla preparazione del Tiramisù (e sembra che la sua esportazione in Giappone, Usa, Canada sia collegata totalmente al consumo del dolce).

Ecco, allora, la ricetta del Tiramisù

Ingredienti per 6 persone
300 g di mascarpone
3 tuorli d’uovo
zucchero (1 cucchiaio e mezzo per tuorlo)
biscotti savoiardi
caffè (a scelta se amaro o lievemente zuccherato)
cacao in polvere per guarnire

Procedimento
Sbattere i tuorli d’uovo con lo zucchero, quindi unire il mascarpone fino a ottenere una crema morbida.
Inzuppare i savoiardi con il caffè lasciato intiepidire e disporli in uno strato su un piatto o in una teglia rettangolare.
Ricoprire lo strato di biscotti con la crema e ripetere l’operazione terminando con uno strato di crema.
Porre in frigorifero per almeno un’ora.
Cospargere infine con cacao amaro e servire freddo.

 Un po’ di storia
Anche se si è sempre creduto che il Tiramisù fosse nato in Veneto, un libro del 2017, forte di autorevoli ricerche storiche, ne ha trovato le origini in Friuli. Clara e Gigi Padovani, autori del libro Tiramisù – Storia, curiosità, interpretazioni del dolce italiano più amato (Giunti editore), hanno rivoluzionato la storia del dolce, trovandone le origini tra Gorizia e Udine e non – come sempre si era detto – a Treviso.

La primogenitura del Friuli Venezia Giulia si conferma pure nella seconda ricetta “storica”, portata alla luce dal libro e creata alle fine degli Anni Cinquanta del Novecento all’Hotel Roma di Tolmezzo dalla cuoca Norma Pielli (ormai scomparsa), i cui figli l’hanno tramandata: è quella consacrata dalla tradizione, in teglia, a base di savoiardi imbevuti nel caffè e crema al mascarpone. Poi nel 1970 è stato codificato il “Tiramesù” delle Beccherie Treviso, del tutto simile a quello di Tolmezzo, ma che ha saputo intraprendere le strade del mondo.

Tutto questo, proprio come nella migliore tradizione italica, ha generato una “guerra della primogenitura” che dura fino ad oggi.

Irene

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *