Cammino di Santiago. E’ tutto uguale a come sembra

Sapete quando si dice “Non è una passeggiata?”…. “BINGO”.

Molte cose sono sorprendenti, al di sopra di qualunque aspettativa, ma altre incarnano alla perfezione ogni brutta immagine il vostro cervello abbia partorito nelle nottate insonni a proposito del cammino.

Certo, la natura bellissima, i panorami mozzafiato, le amicizie che nascono, le storie dei pellegrini, la resistenza del proprio corpo e la felicità alla fine di una tappa sono oltre ogni fervida immaginazione, ma parliamo anche di cose pratiche, dell’incubo che diventa realtà.

Quando mi preparavo al cammino sapevo che non sarebbe stato tutto rose e fiori, e avevo ragione.

In primis, la fatica. Quando si cammina dalla prima mattina per molte ore, con temperature e condizioni climatiche variabili, ci si deve presto abituare a una stanchezza diversa da quella che abbiamo provato prima.

Non esiste nessun altro sforzo sportivo paragonabile a quel tipo di sfiancamento, nemmeno la maratona, nemmeno il peggior trasloco della vostra vita.

Il cammino regala una spossatezza costante esattamente identica a quella che immaginate, ma declinata nella peggiore delle ipotesi. Se ve lo immaginate come un viaggio estenuante, è proprio così.

Vi faranno male parti del corpo che non sapevate nemmeno di avere e vi troverete a googlare “dolore intercostale, schiena in basso a sinistra” sperando che tra i risultati non ci siano medici che vi consiglino riposo assoluto , perchè, non si può!

La fatica sta tutta lì, nel ricominciare giorno dopo giorno, anche quando restereste a letto con il piumone addosso, invece vi alzerete, scarpe, zaino e via, andare. Lo so, è un lavoro sporco e nessuno in realtà vi ha chiesto di farlo, ma giuro che lo sforzo sarà ripagato.

A metà cammino, circa verso Leon, mio cognato mi ha prenotato un piccolo b&b, senza grandi pretese, ma comodo e pulito. Ma se pensate che dormire alla fine di una giornata molto stancante in un posto carino mi è costato meno di un cocktail a Taormina, io direi che il gioco vale la candela.

Riguardo alle altre. convinzioni che tutti hanno sul viaggio, non mi sento di smentirle nè confermarle. Semplicemente dimenticatele. Voi camminate, andate avanti e sentite tutto quello che state provando. L’avventura non si analizza e non si organizza, forse è vero che si vive e basta.

Sara

 

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