Oggi è l’equinozio di primavera. Ecco perchè cade il 20 marzo e non il 21

Quest’anno l’equinozio di primavera, ovvero il giorno che segna ufficialmente l’inizio della bella stagione, cade il 20 marzo, alle ore 4,50 italiane, in anticipo di qualche ora rispetto allo scorso anno, perché il 2020 è un anno bisestile, e di un giorno rispetto alla data stilata per convenzione il 21 marzo.
Il significato di questo fenomeno astronomico è insito nella parola “aqeuinoctium”, composta dal termine “aequus”, che significa “uguale” e “nox” che sta per notte. Nell’emisfero boreale rappresenta il giorno a partire dal quale le ore di luce aumenteranno fino al solstizio d’estate, quando poi riprenderanno a diminuire fino a giungere all’equinozio successivo. A sud dell’equatore, invece, questo evento astronomico segna ufficialmente l’inizio della stagione autunnale.
Negli Stati Uniti l’equinozio di primavera 2020 cade in data odierna. Proprio per questo motivo Google dedica il Doodle del 19 marzo all’inizio della bella stagione.

Come per l’altro equinozio e per i due solstizi, le date di questi fenomeni astronomici possono subire delle leggere modifiche. La giornata che segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera oscilla abitualmente tra il 19 e il 21 marzo. Il motivo di questa variazione ha a che fare con la rivoluzione della Terra intorno alla stella madre del Sistema solare e con il susseguirsi ogni 4 anni dell’anno bisestile. Il nostro Pianeta impiega 365 giorni e circa sei ore per compiere un’orbita completa intorno al Sole. Le sei ore vengono “recuperate” ogni quattro anni con gli anni bisestili, composti da 366 giorni. Il fenomeno coinciderà di nuovo con il 21 marzo solo nel 2102, mentre per festeggiare l’evento il 19 bisognerà attendere il 2048.

A Pistoia, la temperatura segna 12 gradi, con una massima di 20 gradi prevista per le ore 14. La primavera è arrivata puntalmente. Siamo noi ad essere quest’anno un po’ in ritardo, per via dell’emergenza sanitaria. Ma recupereremo e torneremo in giro per il mondo, a sentire la consistenza dell’aria sulla pelle e a inebriarci con il profumo delle zagare.

Irene

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