Coronavirus: l’assurdo caso della birra Corona, che perde 285 milioni di dollari solo per il nome

 

All’inizio sembrava una delle solite leggende metropolitane alimentate. Poi si è pensato alla satira e invece è la verità. La birra Corona, storico marchio messicano di proprietà del gigante delle birre Anheuser-Busch InBev, ha lamentato un calo drastico delle vendite, soprattutto sul mercato cinese, a causa della assonanaza del proprio brand con il virus che sta allarmando tutto il mondo. “Per i primi due mesi del 2020 stimiamo che la diffusione del virus ha causato perdite dei ricavi per circa 285 milioni di dollari”, ha comunicato la multinazionale, secondo quanto riferiscono i media americani.

Numeri che fanno il paio con una indagine della 5W Public Relations citata dalla Cnn, secondo cui i consumatori americani sarebbero in fuga dalla bevanda a causa dell’infelice omonimia. In particolare, secondo un sondaggio che ha coinvolto 737 bevitori, il 38% degli americani non acquisterebbe Corona “in nessun caso” a causa dell’epidemia, mentre un altro 14% non ordinerebbe una Corona in pubblico. Stando invece ad un’indagine di YouGov, l’azienda starebbe fronteggiando la più bassa propensione da parte dei consumatori ad acquistare il loro prodotto da due anni a questa parte.

Soltanto negli ultimi tre giorni, il colosso Ab InBev – quotato ad Amsterdam – è crollato del 18,49%, facendo peggio dei propri concorrenti come Heineken (-8,31%) o Carlsberg (6,11%).

Fonte: Repubblica

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